God of War Riassunto - Copertina

God of War (2018) – Riassunto della storia

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In attesa dell’uscita di Ragnarök, ecco un riassunto della storia di God of War, pensato per chi ha già giocato o conosce bene il gioco ma semplicemente non se lo ricorda benissimo.

Trovate sia un riassunto più completo per chi volesse più particolari sia uno molto più sintetico alla fine di ogni paragrafo per chi invece vuole rivedere solo i punti principali della trama.

Qui se volete trovate anche un altro speciale che ho scritto su God of War e i personaggi mitologici che incontriamo.

Ovviamente ci sono tutti gli spoiler possibili e immaginabili, mi sembra stupido doverlo specificare ma non si sa mai.

L’inizio della fine

God of War- inizio

La storia inizia con il funerale di Faye, la moglie di Kratos, che aveva chiesto al marito e al figlio di spargere le sue ceneri sul picco più alto dei nove regni.

Ma Kratos dice ad Atreus che non è pronto per affrontare il viaggio, e i due decidono di andare a caccia per vedere quanto se la sappia effettivamente cavare il ragazzo: il ragazzo non se la sa cavare.

Qui è praticamente il tutorial dove vengono attaccati dai Draugr e dal Troll e Atreus dà un po’ di matto contro il nemico, quindi decidono di tornare a casa e rimandare il viaggio.

Il funerale di Faye e l’inizio del viaggio verso la montagna

Incontro ravvicinato del terzo tipo con Baldr e Freya

God of War - Kratos e Baldr

A casa però lo straniero, ovvero Baldr, bussa alla porta e dice a Kratos di sapere chi e cosa sia, e qui c’è il primo scontro fra i due dove il dio greco spezza il collo al suo avversario. 

A questo punto il Fantasma di Sparta decideva di partire comunque perché casa non è più sicura, e lungo la strada incontrano il nano Brok con quella bestia cammello-fomicaio-tauntaun che Atreus riesce a capire quando “parla”. 

Più avanti, uccidono un cinghiale per allenamento, ma il cinghiale è di Freya e ricorrendolo arrivavano nel boschetto dove si trova la dea che gli chiede di aiutarla a curarlo, così Kratos va a raccogliere i fiorellini per preparare l’unguento necessario. Spettacolare.

Qui Kratos ancora non sa chi sia Freya e la chiama solo “La Strega”, ma lei evidentemente sa già che lui è un dio straniero ed è la prima ad avvisarlo che gli Aesir li stanno cercando e che dovrebbe rivelare la sua vera natura ad Atreus per il bene del figlio.  

Kratos, l’incubo di tutti i pedagogisti, le dice sostanzialmente “No fatti i cazzi tuoi” e i due se ne vanno.

Primo scontro con Baldr; conoscono Brok e la strega (Freya)

Verso la montagna

God of War - L'alito nero

Ricominciano a dirigersi verso la montagna e attraversando il Lago dei Nove svegliano Jörmungandr che è si rivela essere molto amichevole con loro, anche se non viene spiegato il motivo. Magari è solo un cordiale serpente cosmico, che gentiluomo. 

Qui la Serpe di Midgard sollevandosi fa riemergere in parte il Tempio di Tyr che era stato sommerso dall’acqua. I due protagonisti non si fanno sconvolgere più di tanto da questi fatti e proseguono verso la vetta.

Proseguendo incontrano per la prima volta Sindri, il fratello di Brok, che gli dice di aver forgiato lui stesso insieme a Brok l’ascia che sta usando Kratos, il Leviatano, per Faye. Così scopriamo che Faye era amica di Brok e Sindri, anche se né il marito né il figlio ne erano a conoscenza.

Arrivano vicino alla montagna ma la strada è bloccata dall’alito nero, una nube scura che esce dalla bocca di un volto gigantesco scavato nella pietra. 

Qui Freya li raggiunge e gli spiega che è una magia potentissima messa da Odino a difesa della vetta, e che solo la luce di Alfheim lo può dissipare.

La strada per la vetta è bloccata dall’alito nero

Avventura ad Alfheim

God of War - La luce di Alfheim

Freya gli dona un pezzo di Bifrost in modo da poter viaggiare fra i regni usando la Sala del Viaggio nel Tempio di Tyr e tutti e tre si dirigono ad Alfheim, ma la strega viene risucchiata nel regno degli uomini perché Odino la aveva maledetta in modo che non potesse lasciare Midgard.

Ad Alfheim gli Elfi Scuri e Chiari sono in guerra e quelli Chiari stanno perdendo, pure male a essere onesti. 

Sconfitti gli Elfi Scuri a difesa del tempio (posso dirlo? Gli Elfi Scuri erano davvero fastidiosi, non mi è dispiaciuto massacrarne neanche uno) arrivano alla fonte della Luce di Alfheim e Kratos ci entra fisicamente per ricaricare il Bifrost, lasciando Atreus da solo.

Kratos vede la luce, letteralmente, e ha delle strane visioni in cui sente Atreus parlare con la madre mentre le dice che non si sente amato e apprezzato dal padre. 

Mentre Kratos ha questo super trip da funghetti sbagliati e cerca di raggiungere Faye che lo chiama, Atreus lo tira fuori dalla luce e scopre che nel mondo reale è passato molto più tempo dei pochi istanti che credeva. 

Nel regno degli elfi devastato dalla guerra recuperano la Luce di Alfheim per passare oltre l’alito nero

Verso la montagna, di nuovo. Aridaje

In ogni caso, adesso hanno la luce di Alfheim e possono dissipare l’alito nero e continuare la scalata della montagna e intanto che ci sono aiutano pure Sindri, attaccato da un enorme drago che Kratos prende a pugni come i veri uomini, e il nano li ringrazia donando ad Atreus delle frecce di vischio.

Dopo tutti questi incidenti di percorso elfici e draconici, arrivano finalmente in cima alla montagna dove vedono Baldr che, insieme ai suoi nipoti Magni e Modi figli di Thor, sta parlando con Mimir, l’uomo più saggio del mondo.

Quando i tre dei se ne vanno, scoprono che Odino ha fuso Mimir con un albero rendendolo praticamente un’istallazione artistica da poter torturare a piacimento.

Mimir dice a Kratos di rivelare la sua natura al figlio per il suo stesso bene, proprio come Freya, e Kratos gli dice “E tu fatti i cazzi tuoi”, proprio come con Freya. 

L’uomo-albero, che evidentemente non se la prende per così poco, gli fa un favore e gli spiega che si trovano sulla montagna sbagliata, perché il picco più alto dei nove regni si trova a Jotunheim, non a Midgard.

Aiutano Sindri uccidendo un drago che lo stava attaccando e il nano regala ad Atreus le frecce di vischio per ringraziarlo; Incontrano (e decapitano) Mimir, che gli spiega che il picco più alto si trova a Jotunheim e non a Midgard

Mimir, montagna sbagliata. Non ci si crede

Tutti i ponti per il regno dei giganti sono stati distrutti dai giganti per difendersi dal massacro di Odino e Thor tranne quello che si trova proprio davanti a loro su quella stessa vetta, ma per utilizzarlo gli serviranno uno scalpello magico e la runa del viaggio.

Il saggio si offre di aiutarli, ma devono staccargli la testa e farla rianimare. Kratos, che ha un master in decapitazione, non esita ad attaccarsi la testa mozzata di Mimir alla cintola e lui e Atreus lo portano da Freya, che prima lo rianima e poi gli sputa in faccia.

Mimir spiega che Freya è una dea Vanir e che era stato lui stesso a convincerla a sposare Odino per favorire la pace fra Aesir e Vanir, e che era stata una pessima, pessima idea perché Odino l’aveva trattata orribilmente.

Kratos di tutto questo sente solo “Freya è una dea” e, odiando tutte le divinità, decide di andarsene nel modo più drammatico possibile, con tanto di pugno contro il muro.

Freya rianima Mimir che spiega a Kratos che gli serviranno uno scalpello magico e una runa del viaggio per arrivare nel regno dei giganti. Poi gli rivela che Freya è una dea e Kratos se ne va subito perché odia le divinità

Lo scalpello, Magni e Modi

L’improbabile trio Kratos, Atreus e Mimir inizia quindi a cercare lo scalpello magico staccandone un pezzo dallo scalpello gigante di Thamur, un, beh un gigante, ucciso da Thor e rimasto a Midgard.

Qui però vengono sorpresi da Magni e Modi che li attaccano e insultano la madre di Atreus per farlo arrabbiare. Letteralmente dei “ur mom” jokes, livelli altissimi di dialettica.

Kratos uccide Magni e mette in fuga Modi, una reazione onestamente giustificata, anzi ne massacra una solo, si vede che è invecchiato. Atreus, d’altra parte, si arrabbia così tanto da stare male, ma per fortuna si riprende.

Recuperano un pezzo dello scalpello del gigante morto Thamur, ma vengono attaccati da Magni e Modi; Kratos uccide Magni

Viaggio a Helheim – Per curare tuo figlio devi andare all’inferno. No, sono seria Kratos 

Si riprende per poco però, perché mentre i tre cercano di raggiungere la stanza segreta del Tempio di Tyr per recuperare la runa necessaria al viaggio, Modi che evidentemente non ha colto il messaggio l’ultima volta, li attacca di nuovo.

Atreus ha una nuova crisi di rabbia che sembra una mini-furia di sparta e poi sviene; Kratos spezza le ossa a Modi e lo mette in fuga una seconda volta e poi porta il figlio da Freya per chiederle di curarlo. 

La dea gli rivela che è la natura divina di Atreus che combatte dentro di lui, convinto di essere un mortale, la causa della sua malattia, e che per curarlo serve il cuore del guardino del ponte di Helheim, regno dei morti.

Ah, e siccome Helheim è praticamente la tundra invasa da ghiacci perenni, la sua ascia lì sarà inutile. 

Incontrano di nuovo Modi che provoca Atreus al punto di farlo “ammalare dalla rabbia”, e Kratos lo mette di nuovo in fuga. Mimir avvisa il Fantasma di Sparta che la natura divina di Atreus di cui non è a conoscenza lo sta facendo ammalare e lo portano da Freya per curarlo, ma serve il cuore del guardiano del ponte di Helheim per farlo

Segreti di famiglia

Kratos recupera quindi le incandescenti lame del caos che teneva nascoste, simbolo del suo oscuro passato greco, e parte con Mimir “er capoccia” verso gli inferi.

Helheim è nel caos visto che le valchirie sono scomparse e le anime dei dannati non sanno più che fare della vita loro, ma il Fantasma di Sparta riesce a farsi strada e uccidere il guardiano.

Dopo una breve visione in cui gli appare il padre Zeus, Kratos torna a Midgard con il cuore e Freya riesce a guarire Atreus.

Kratos quindi decide finalmente di rivelare al figlio le sue origini divine, ma il giovane semidio si dimostra un po’ troppo spavaldo ed esagitato alla notizia, diventando sempre più aggressivo e sfacciato.

Kratos recupera le incandescenti lame del caos e parte per Helheim dove recupera il cuore del guardiano, e una volta guarito Atreus gli rivela la sua vera natura

Di nuovo alla montagna ma mi prendete in giro

Tornati al Tempio di Tyr trovano finalmente la Runa Nera per sbloccare il viaggio verso Jotunheim e tornano, n’artra volta, alla vetta.

Lungo la strada incontrano ancora Modi, che a questo punto se le cerca, ferito e grondante di sangue dopo che il padre Thor lo ha menato per aver lasciato che Magni morisse e che Kratos lo menasse non una, ma ben due volte.

Atreus, che non ha vie di mezzo, o è un dolce pacifista o un signore della guerra, risolve il problema uccidendo Modi. Kratos non è molto contento della cosa. Un po’ ipocrita, ma lo sono tutti i genitori.

Arrivati alla vetta stanno per attraversare il portale quando vengono attaccati da Baldr e, durante lo scontro, distruggono il portale. Tanto rumore per nulla.

Ah, e siccome Atreus non ascolta i consigli del padre, Baldr lo rapisce pure, ma Kratos li riesce a raggiungere alla sala del viaggio dove l’Aesir sta cercando di portare Atreus ad Asgard con sé, e dirotta il viaggio.

Trovano la runa per il viaggio e incontrano ancora Modi, ma questa volta Atreus lo uccide. Poi si scontrano con Baldr che distrugge il portale e rapisce Atreus

Siamo ancora a Helheim fantastico

I tre (più Mimir) finiscono così dispersi a Helheim, perché se le cose possono andare male, andranno sicuramente peggio. Kratos cerca Atreus e lo sgrida per aver fatto di testa sue e aver causato problemi, e il figlio capisce che anche se è un dio non può fare quello che gli pare.

Poi, mentre cercano di fuggire da Helheim, delle visioni gli rivelano che Baldr è figlio di Freya e che lei, dopo una visione che aveva predetto la morte del figlio, lo aveva reso invulnerabile a qualsiasi dolore, ma anche sensazione, per cercare di proteggerlo. 

Ma Baldr la odiava per questo, visto che non era in grado di provare più nulla, neanche emozioni o i piaceri della vita.

Durante lo scontro finiscono a Helheim dove Kratos e Atreus scoprono che Baldr è il figlio di Freya, e che lei lo ha reso invulnerabile a tutto per proteggerlo, dolori ma anche piaceri e il figlio la odia per questo

Raggiungere Jotunheim – una matriosca divina 

Comunque, dopo un’altra visione in cui Kratos rivive lo scontro in cui ha ucciso il padre, il trio trova una stanza segreta della sala del viaggio di Helheim in cui vedono un dipinto di Tyr che sembra camminare sospeso fra i regni.

Nell’immagine si vede che Tyr ha un occhio fatto di gemme proprio come Mimir che, usando a sua volta il suo “occhio magico”, riesce a vedere che Tyr poteva accedere al regno tra i regni grazie a una chiave per una seconda stanza segreta.

Così tornano a Midgard dove Brok e Sindri, ormai riappacificati, forgiano la chiave permettendogli di accedere alla nuova stanza in cui si trova la Pietra dell’Unità che gli permette di far riapparire nella stanza del viaggio la Torre di Jotunheim, nascosta da Tyr e dai giganti.

Ma mica vogliamo che sia così semplice raggiungere il regno dei giganti, no? Infatti per poter usare la torre servono due occhi donati dai giganti, come quelli di Tyr e Mimir, ma il nostro caro amico decapitato non solo non ha più un corpo, ma non ha neanche uno degli occhi magici, perché glielo ha cavato Odino.

E dove lo ha nascosto Odino? In una statua di Thor. E dov’è questa statua di Thor? Ah, beh, se l’è mangiata Jormungandr.

A Helheim scoprono che Tyr aveva un altro modo per viaggiare fra i regni usando i due occhi di gemme che gli avevano donato i giganti. Anche Mimir li ha, ma uno glielo ha cavato Odino e lo ha nascosto in una statua di Thor che è stata mangiata da Jormungandr

Il vischio fa male alla salute

Il dio, il ragazzino e er capoccia chiedono così al serpente se, per caso, possono fare un giro nel suo tubo digerente, e Jormungandr (che si riconferma un gentiluomo) gli dice che non c’è problema.

Trovano la statua, evitano del liquido gastrointestinale e Mimir ha di nuovo il suo occhio, ma qualcuno inizia a colpire la serpe, che li risputa vicino al cadavere di Thamur.

E chi è che rompe? Baldr, ovviamente. Inizia un’altra rissa divina e interviene anche Freya perché non vuole che né il figlio né i suoi improbabili amici si facciano del male.

Durante lo scontro però Baldr colpisce Atreus e inizia a sanguinare. Kratos infatti aveva usato un pezzo delle frecce di vischio che gli aveva donato Sindri per riparare una cinghia rotta del figlio, e il pezzo di vischio è riuscito a ferire il dio invulnerabile. 

Recuperano l’occhio ma vengono di nuovo attaccati da Baldr, che durante lo scontro viene ferito da una freccia di vischio che spezza l’incantesimo che lo rendeva invulnerabile, e interviene Freya per fermarli

Scontro fra giganti (letteralmente)

La pianta è infatti il suo unico punto debole, in grado di spezzare l’incantesimo protettivo. Freya, disperata, usa la sua magia per rianimare il corpo di Thamur nel tentativo di fermarli, ma Atreus richiama Jormungandr che accorre da loro per aiutarli contro il gigante, in un combattimento davvero incredibile

Alla fine Kratos sconfigge Baldr ancora un volta, ma Atreus gli chiede di risparmiare il nemico ormai sconfitto, e lui accetta.

Il figlio di Odino si rivolge allora alla madre, dicendole che la vuole uccidere, e lei decide che, se è l’unica cosa che lo renderà felice, allora è pronta a morire per mano sua.

Lui inizia a strangolarla, ma Kratos, che vuole interrompere il ciclo dei figli che uccidono i genitori, decide di salvare Freya e spezza il collo a Baldr, un’ultima volta. Freya, distrutta, lo maledice e gli dichiara vendetta prima di andarsene. 

Kratos si inginocchia, e decide di confessare ad Atreus di aver massacrato molti innocenti e suo padre in passato, dicendogli che lui dovrà essere un dio migliore di tutto questo, e partono finalmente per Jotunheim. 

Scontro finale fra Kratos e Baldr in cui lo spartano sconfigge l’avversario, ma lo risparmia. Il dio Aesir decide però di uccidere la madre per vendetta, ma Kratos lo uccide per fermarlo. Freya lo maledice, e Kratos rivela le sue colpe passate al figlio esortandolo a essere un dio migliore di loro

Verso la montagna. Stavolta è quella corretta ve lo giuro

Arrivano alla sala del viaggio e si dirigono al regno dei giganti, lasciando Mimir con Brok e Sindri mentre vanno a onorare l’ultimo desiderio di Faye.

Non trovano nessun gigante e arrivano in una sala in cui ci sono statue e dipinti che raccontano come tutti i giganti sembra siano ormai morti, ma soprattutto che raccontano i viaggi compiuti da Kratos e Atreus, che i giganti avevano in qualche modo previsto.

Soprattutto, i due scoprono che Faye stessa era una gigantessa, l’ultima  rimasta a Midgard come guardiana contro le stragi degli Aesir. Anche se Atreus non lo nota, Kratos vede poi un’immagine che raffigura il figlio tenere fra le braccia una figura morente che somiglia a Kratos, ma il cui viso è cancellato.

Finalmente in cima, disperdono le ceneri di Faye accompagnati da un paesaggio che mostra Jotunheim deserta, costellata dai cadaveri ammassati del popolo che la abitava. Mentre tornano verso Midgard, Atreus dice al padre che non capisce come mai nei dipinti i giganti lo chiamano Loki

Kratos e Atreus arrivano a Jotunheim e scoprono che Faye era una gigantessa, ultima del suo popolo, ormai decimato, rimasta a Midgard, e che i giganti avevano già previsto il viaggio dei due dei. Kratos vede una profezia che non si è ancora avverata in cui il figlio tiene fra le braccia un uomo morente, e scoprono che i giganti lo chiamano Loki

Ah, comunque avete scatenato la fine del mondo. Grazie e arrivederci

Una volta tornati a casa, Mimir ha una notizia per loro. Buona notizia o cattiva notizia? Pessima. Assolutamente pessima.

A quanto pare uccidendo Baldr, Kratos e Atreus hanno scatenato l’inizio del Fimbulvinter, l’inverno di tre anni che preannuncia l’arrivo del Ragnarök.

Ma questa è un’altra storia, che sta per iniziare.

Author

Cicala

Terza generazione in una famiglia di appassionati di cinema, figlia di un accanito lettore di fumetti che mi ha fatto giocare ad Halo ancor prima di insegnarmi a camminare, non avevo speranze. Leggo, gioco, vado al cinema e scrivo, poi se capita dormo. Lancio le mie opinioni nel vuoto di internet che tanto c’è di peggio in giro.

Tutte le storie di: Cicala

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